Il colore. La camera per ragazzi. Capitolo 3

 

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Ho già parlato del colore in un apprezzatissimo articolo sulla zona giorno ( se vuoi saperne di più clicca qui).

Per la cameretta potrebbero valere le stesse regole ma ci sono alcune differenze perché ad esempio è un’isola all’interno della casa per cui non deve seguirne necessariamente lo stile e anche perché vi sono più attori tra coloro che ci devono vivere e coloro che devono “scegliere”.

Gli attori. Ragazzo o ragazza? Uno o due o più? Tutti dello stesso sesso o misti? Bambini ragazzi o adolescenti?QUI,_QUO,_QUA

Incominciamo dalla banale distinzione di sesso.

Il rosa è adatto a ?

Naturalmente mi risponderai che è un tipico colore femminile.

In realtà non è sempre stato così.

Agli inizi del novecento il rosa era un colore mascolino, forse perché parente del rosso e quindi deciso e tipicamente virile mentre l’azzurro era il colore del cielo,

quindi delicato e presente ad esempio nelle immagini della vergine.images (1) images madonna-vergine

 

 

 

 

Poi qualcosa è cambiato e oggi rosa e simili sono colori tipicamente femminili.

Colori come blu e azzurro vengono convenzionalmente classificati tra quelli maschili.

Poi ci sono i neutri e gli “unisex”.

Certamente è più facile che le ragazze scelgano colori riconosciuti socialmente “maschili” che i maschietti decidano di colorare la propria camera di rosa e violetto.

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In ogni caso, come genitore, non mi preoccuperei più di tanto se mio figlio mi chiedesse di inserire il rosa tra i colori della sua camera né riterrei mia figlia mascolina se dipingesse la stanza di blu (in realtà lo ha fatto da sé, azzurrando muri e mobili con pennello e carta vetro).

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La distinzione di sesso quindi potrebbe portare ad una prima classificazione dei colori di natura “sociale”.

Ma vi sono altre distinzioni tra gli attori.

L’età degli abitanti della camera infatti  è altrettanto importante.

I più piccoli preferiscono soluzioni variopinte e i più grandi gradiscono colorazioni meno vivaci fino ad arrivare negli adolescenti quasi alla scomparsa del colore e all’adozione di soluzioni cromatiche più “seriose”.

Per cui se  gli attori sono molteplici e le combinazioni assai disomogenee cosa fare?

Quale colore scegliere se nella camera ci sono un bambino ed una bambina?

E un piccolino e un adolescente?

Fin qui nessun problema perché ci sono i cosiddetti colori unisex .

Ma la situazione più complessa nasce quando i gusti cromatici sono diversi e tutti lottano per inserire il proprio colore, per cui… chi decide il colore?

Chi sceglie il colore? In questa battaglia si inseriscono i genitori i quali con le buone o le cattive sono coloro che alla fine scelgono e da un po’ di tempo il colore…

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Belli quei tempi in cui si discuteva animatamente ed ognuno diceva la sua.

Poi ci si confrontava, si coloravano i progetti, si ascoltava il parere dei piccoli, si valutavano le maniglie, i tessuti le pareti, le scocche…

A volte in una libreria si inserivano ripiani tutti diversi tra di loro.

Cari genitori cosa vi è successo?

Guardate queste immagini, non vi mettono  forza ed energia?

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Sono immagini che vengono da tutto il mondo e sono tutto un mondo che fa sognare e allora?

non vorreste far sognare i vostri figli?

Non vorreste mettere un po’ di allegria?

Ah certo! preferite questi paesaggi…

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Ho la sensazione che siano un po’ tristini… o no?

Raccogliendo quindi le idee ecco i miei consigli:

  1. Non escludete il colore per la paura che possa stancare perché la monotonia stanca di più!
  2. Confrontatevi e tra i milioni di colori troverete la giusta combinazione, quella che mette d’accordo tutti.
  3. Non pensate che vi siano regole negli accostamenti perché credetemi ce ne sono davvero poche.
  4. Se volete ridurre il colore sui mobili, inseritelo sulle pareti e sui complementi.
  5. Se volete eliminarlo completamente dalle facciate dei mobili, colorate almeno gli interni ( è interessante aprire un’anta e scoprire un mondo di colori!)
  6. Se volete eliminarlo dall’interno, dall’esterno, nei complementi e dalle pareti… rivolgetevi ad uno psicologo.lo-psicologo

 

Scherzi a parte, vi sono i cultori della “cromoterapia” e vi sono numerose teorie psicologiche sul  colore ma non mi interessano e questa non è la sede adatta per parlarne.

Quello che è importante è raggiungere l’armonia cromatica tra il mondo interiore e quello esteriore.

E questo è possibile utilizzando l’intuito anziché la logica,intuito-fantasie-delle-donne

la pancia al posto della mente,

l’occhio prima di ogni altra cosa.

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  • Guardate immagini colorate, scegliete quelle che vi piacciono particolarmente.
  • Individuate i colori e le loro migliori combinazioni.
  • Ricercateli nelle stoffe, nei campioni e nelle mazzette.
  • Provateli a casa.
  • Disegnate il tutto da soli o con l’aiuto di un professionista.
  • Accendete.

Scusatemi se non inserisco immagini di camerette.

Ma il web è pieno di questo tipo di immagini e ritengo che si possa apprendere molto di più sul colore, guardando foto di paesaggi o opere d’arte da cui trarre ispirazione, un po’ come quelle che ho postato in questo articolo.

Ricordo due genitori fantastici che in modo costruttivo scelsero i colori della cameretta del loro ragazzo, Antonello, quinta elementare.

Antonello veniva interpellato continuamente e Martino e Mina gli chiedevano cosa ne pensasse di alcuni accostamenti e indipendentemente da chi avesse fatto realmente la scelta, il ragazzo si sentì attore e partecipe.

A conferma di ciò il papà, dopo aver firmato il contratto, chiese al figlio di apporre anche la sua firma  e Antonello pieno di orgoglio ed emozione scrisse il suo nome e cognome accanto a quello del padre, prendendosi quasi tutto lo spazio del contratto.

Poi  fissò a lungo la sua firma e guardò i genitori con fierezza.

Non c’è bisogno di uno psicologo per capire che quei genitori hanno fatto una grande cosa per il loro ragazzo.

Michele De Biase

Capitolo 1. Lo spazio vitale

Capitolo 2. Lo spazio contenitivo

 

Michele De Biase presentazione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Michele De Biase

Ho 59 anni e di questi 34 li ho dedicati ad arredare case. Da un po’ di anni scrivo su questo blog cercando di tradurre in parole  tutto quello che ho appreso con la mia esperienza sforzandomi di rendere semplici e comprensibili concetti in realtà molto complessi. Ho scritto anche un libro che sarà pubblicato non appena il mio perfezionismo me lo consentirà.

Questo articolo ha 3 commenti

  1. Anonimo

    Voglio farti i complimenti!!!…i tuoi articoli sono oltre che interessanti, estremamente coinvolgenti|

  2. Anonimo

    Complimenti MICHELE questo articolo mi piace tantissimo mi ha emozionato !!!!!
    Bravoooooooooooooooooo

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