In questo secondo capitolo della serie dedicata ai piani di lavoro parlerò dei materiali che ci offre Madre Natura e che l’uomo ha imparato ad utilizzare sin dalle sue origini di “animale industriale”.
Paleo-litico e Neo-litico infatti indicano rispettivamente “pietra antica” e “pietra nuova” e contraddistinguono i periodi precedenti alla scoperta dei metalli.
L’uomo ha utilizzato in tutta la sua storia questo materiale per costruire armi, strade, case, monumenti, per creare opere d’arte e … per realizzare piani di cucina.
Ho utilizzato il termine “Pietra” per indicare vari tipi di roccia ma in questo articolo prendiamo in considerazione il marmo (con prevalenza di carbonato di calcio) e il granito ( con “grana” vistosa e prevalenza di quarzo).
Come nel”articolo precedente non parlerò delle tipologie esistenti ma di funzionalità e rapporto qualità prezzo.
Ricordiamo che per funzionalità si intende resistenza a
- GRAFFI ED ABRASIONI
- URTI
- LIQUIDI
- CALORE
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Sono disponibili centinaia di varianti ed infinite lavorazioni.
Si possono ottenere bordi(coste) di varie forme: tondo (toro), mezzo tondo, becco di civetta, becco d’anatra, con dentino, squadrato, spighettato; ma anche svariate levigature che vanno dal lucido al semilucido oppure spazzolato ed anticato.
Su marmi e graniti è inoltre possibile utilizzare lavelli e piani cottura del tipo “filo top” o “sotto top”, che ne riducono l’impatto visivo aumentando la superficie di piano (cosa non possibile con i piani in laminato).
Interessante è anche la possibilità di realizzare lo sgocciolatoio del lavello scanalando direttamente il piano con ulteriore riduzione visiva dell’acciaio e conseguente aumento del piano di lavoro.
La resistenza a graffi e abrasioni dipende dal tipo di lavorazione e soprattutto di materiale.
In genere la lavorazione lucida è più delicata rispetto alla spazzolata e i graniti sono più duri dei marmi.
Anche se ci sono diversi livelli di porosità, Madre Natura non ha reso marmi e graniti impermeabili per cui è meglio evitare di versare liquidi colorati (vino rosso, caffè, olio ecc…) e se ciò dovesse accadere è bene assorbire il liquido versato quanto prima.
Ci sono in ogni caso prodotti impermeabilizzanti anche atossici che riducono notevolmente la permeabilità e che vanno passati periodicamente( di questi prodotti ne parlerò in seguito).
Il pregio maggiore è chiaramente la resistenza al calore e quasi sempre è possibile appoggiare direttamente sul piano pentole e padelle bollenti.
I costi ovviamente variano in base alle pietre e rispetto ai piani in laminato qui ci sono anche costi aggiuntivi dovuti alle diverse lavorazioni.
Ma si può partire anche da cifre molto basse con pietre come il travertino che costa solo un po’ più del laminato e in ogni caso mediamente, la maggior parte delle tipologie in commercio costano meno dei piani in composto di quarzo.
Per la pulizia di marmo e granito vi consiglio di leggere questi due articoli del mio amico Mimmo De Leonardis, grande esperto di Pietre naturali e composti al quarzo:
Pulizia e manutenzione del marmo;
Con l’arrivo sul mercato dei composti a base di quarzo ( di cui parlerò nel prossimo capitolo), è notevolmente diminuita la vendita di piani di Madre Natura anche se noto ultimamente un ritorno ai materiali naturali come pietra e legno.
Se è indubbia una maggiore funzionalità dei composti, sulla resa estetica c’è davvero molto da discutere.
Di certo sui modelli “classici” e di memoria io preferisco marmi e graniti magari scegliendo i più resistenti e utilizzando le giuste precauzioni.
In ogni caso ogni cucina è una storia a se e ciascuno in base al proprio carattere deve fare delle scelte , magari miscelando estetica e funzionalità o semplicemente lasciandosi guidare dal proprio istinto ma certamente consapevole di quello che sta acquistando.
E mio obiettivo attraverso questo blog e attraverso il dialogo con i miei clienti è propri quello di dare la piena consapevolezza prima di ogni acquisto.
Michele De Biase
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