Se entri in un negozio di mobili probabilmente ti verrà fatta a bruciapelo una domanda del genere:
desidera un arredamento classico o moderno?
E’ sicuramente la domanda più stupida che un venditore possa fare, soprattutto se la fa immediatamente.
Perché?
- Non tutti conoscono la differenza tra classico e moderno e non sempre quello che è classico per uno lo è per un altro;
- La classificazione è troppo generica. E’ come se il macellaio ti chiedesse”vuole carne di volatile o di animale terrestre?
- Un cliente potrebbe imbarazzarsi ed entrare nel pallone perché magari non ragiona per categorie ma per quello che lo emoziona e vuole ancora scoprirlo;
- Le domande più complesse si fanno in una seconda fase;
- Nella maggior parte dei casi si acquista in coppia o comunque in più persone che potrebbero avere gusti diversi e non è il caso di evidenziare un potenziale conflitto sin dall’inizio.
- Sono frequenti i casi di chi miscela allegramente i due stili.
Probabilmente c’è anche qualche altra ragione ma fermiamoci qui.
Visto che non ti sto vendendo niente, io invece posso permettermi di utilizzare questa domanda per farne addirittura il titolo di un post e visto che lo scopo di questo articolo è di fare chiarezza sui due stili ti invito a continuare la lettura anche per rispondere a tono a quel venditore impreparato che ti farà una domanda del genere.
Ti anticipo i capitoli di questo post:
- Cosa si definisce classico e cosa moderno?
- Vi sono differenze qualitative tra i due stili?
- Vi sono prezzi differenti?
- Vi sono situazioni in cui è preferibile uno stile?
- Quale dura di più nel tempo?
COSA SI DEFINISCE CLASSICO E COSA SI DEFINISCE MODERNO
In genere un prodotto moderno ha linee semplici, è privo di orpelli, è in linea con le tendenze, è di design (ma non sempre).
Un prodotto classico è una riproduzione di uno stile del passato oppure è una elaborazione di uno stile del passato. Presenta decorazioni o cornici e le linee sono spesso molto elaborate, curve o sinuose. Nel classico si fa largo uso del legno massello o di colorazioni antichizzate (ma non sempre).
Fatta questa distinzione diciamo subito che vi sono anche forme ibride definite ” Classico-moderno o Classico contemporaneo che in qualche modo vengono incontro agli indecisi e che comunque, ammesso che qualcuno ci capisca qualcosa, sono da inserire nel classico (ma non sempre).
(Tra un po’ capirete perché ho concluso i periodi con la frase “ma non sempre”)
Quindi facciamo qualche esempio concreto.
Immagino che in questo caso siamo tutti d’accordo nel definire questa cucina assolutamente moderna.
E questa?
Anche.
E questa?
Questa cucina è del secolo scorso ed è stata oggetto di un mio articolo nella rubrica(clicca se vuoi saperne di più)”alla ricerca degli originali” e pur avendo ben mezzo secolo di età ed essendo un classico anche assai copiato e rivisto io credo che vada “classificata” nel moderno.
Stesso discorso vale per il Nathalie della Flou (clicca qui per il relativo articolo sugli originali).Questo letto è del secolo scorso ed è un classico ma… per me è moderno.
Idem per tutti i “classici” dei grandi maestri.
Qualche immagine di classico ora.
E ancora classico con Marchetti.
E questa?
Anche.
Quindi anche se con qualche difficoltà, possiamo chiudere il capitolo e a parte le classificazioni tecniche che servono più agli amanti delle statistiche e agli organizzatori del “Salone del Mobile di Milano”, a noi interessa mettere le basi per parlare la stessa lingua e continuare la lettura di questo articolo sperando che oltre a fronteggiare il venditore impreparato questo articolo ti serva a qualcosa.
VI SONO DIFFERENZE QUALITATIVE TRA I DUE STILI?
Il concetto di qualità è soggettivo.
Non ci credi?
Se ami il prestigio qualità significa Marchio, Firma, Brand ecc
Se ami la robustezza, qualità significa materiali
Se ami la durata nel tempo qualità significa materiali ma anche prodotti non alla moda
Se ami il prezzo basso qualità significa offerta
Se ami l’originalità qualità significa prodotto esclusivo e diverso
Se ami l’innovazione qualità è tecnologia
eccetera eccetera eccetera
Quindi se il concetto di qualità è soggettivo anche le risposte saranno varie e … soggettive.
Premesso questo mi dispiace deluderti ma non c’è differenza tra il classico e il moderno in termini di qualità assoluta perché puoi trovare il bello, il brutto e il cattivo in entrambi gli stili.
VI SONO PREZZI DIFFERENTI?
Una cucina modernissima con tanta tecnologia può costare anche molto di più di una classica pur tutta in massello e lavorata a mano.
Lo stesso vale per gli altri mobili.
Non so… un armadio con ante scorrevoli pur essendo in truciolare può costare di più di un armadio in vero legno con schienali diamantati, magari perché è di marca o perché ha il televisore incorporato.
Idem per credenze e pareti o letti e così via.
In genere comunque, se si analizza la media dei prodotti che stanno sul mercato tendenzialmente un buon prodotto classico costa di più di un buon prodotto moderno.
VI SONO SITUAZIONI IN CUI E’ PREFERIBILE UNO STILE?
Ad esempio un trullo si arreda con l’arte povera?
Una baita si arreda con mobili in pino o abete?
Un appartamento in un palazzo modernissimo si arreda in modo minimale?
Anche qui non posso aiutarti granché. Non ci sono regole precise.
Scusa la banalità ma … “Va dove ti porta il cuore”.
Di certo è importante che vi sia coerenza tra interno ed esterno così come tra interno ed interno ma la prima coerenza che devi rispettare è il tuo gusto personale.
Se ti senti attratta/o dalle forme classiche e devi arredare un appartamento moderno che fai? Se pure c’è una regolina che ti imporrebbe di muoverti su linee moderne forse con il tempo potresti pentirti e allora?
Scegli lo stile che ti emoziona e vai! Fregatene delle regole e di Michele De Biase e vivi in pace con te stessa/o.
La casa è il tuo porto sicuro e devi viverci bene e in pace per poterti ricaricare e farti passare il mal di testa senza aspirina.
QUALE DURA DI PIU’ NEL TEMPO?
Naturalmente non parliamo di durata fisica dell’arredo ma di durata estetica.
Quale sarà la combinazione vincente del superenalotto ?
C’è un luogo comune che dice che il classico non passa mai di moda.
Ma scusate di quale classico stiamo parlando?
Avete mai dato un’occhiata al classico che si vendeva negli anni sessanta e settanta e ottanta e novanta e duemila e duemiladieci?
Tutti passati di moda.
Mogano color melanzana, radiche di vari legni, ottone, ferro battuto, etnico e coloniale,piume e contropiume, cornici e cornicette e ancora swarovsky e strass eccetera.
Lo stesso nel moderno.
Ne ho viste passare di mode e non c’è niente da fare, prima o poi tutto passa o stanca.
E tanti nel rinnovare il loro arredamento sono passati dal classico al moderno e viceversa perché stanchi del precedente.
Ma poi perché l’arredamento deve durare tutta la vita?
E’ bene cambiare no? Altrimenti la crisi come si combatte senza consumi?
Scherzi a parte, vi è qualcosa che non stanca mai.
Ed io che amo la musica e sono stato un cantautore non posso che paragonare l’arredamento alla musica.
I miei figli ascoltano oggi la stessa musica che io ascoltavo da ragazzo 40 anni fa.
Pink Floyd, Nirvana, Led Zeppelin ma anche gli italiani De Andrè, P.F.M. e così via.
Così come tanti ragazzi ascoltano Battisti e stravedono per i Rolling Stones.
Chi ha avuto la capacità di distinguersi ed ha inventato un genere, uno stile, un modo di essere è entrato nella storia ed è sempre attuale.
La storia la fanno i sognatori e non i ragionieri e se non vuoi sbagliare, per casa tua non scegliere il tuo arredamento con la calcolatrice ma con un qualche strumento che ti faccia vibrare e sognare. E questo strumento devi sceglierlo tu!
Michele De Biase
Signor Michele, grazie per i suoi appunti utilissimi e chiari! 🙂 Nella mia prima casa avevo optato per un arredamento piuttosto classico e di qualità (negozio), poi sono passata a uno moderno e molto economico (l’alloggio sarebbe dovuto essere “temporaneo”…), che non vedo l’ora di abbandonare al suo destino per poter passare, in quella che spero sarà la casa definitiva, a un arredamento moderno, di qualità e su misura! È proprio vero che ci si stanca degli stili!!! E anche che dalle esperienze si impara…! 😉
Grazie a lei Ilaria.
Grazie per il commento e per i suoi apprezzamenti.