Devi arredare una stanza o una casa intera e sei piena di dubbi.
Cosa compro?
inoltre ti starai chiedendo chi, cosa, come, quando, quanto, perché??? (il perché lo potevi evitare) ecc… domande ovvie visto che probabilmente non parli il “mobilese” e questa lingua, a meno che tu non sei un’ appassionata di arredamento, è più difficile del coreano o per lo meno più insidiosa!
In questo post parlerò in modo del tutto… ehm… disinteressato del “DOVE”.
In passato c’erano i falegnami… e li rispetto visto che mio padre era un falegname e come lui mio nonno ed il mio bisnonno(le mie ricerche si fermano al 1850).
Poi arrivarono i negozi di mobili in un mercato in continua espansione con le case vuote e la domanda sproporzionatamente maggiore dell’offerta.
I mobilieri hanno fatto la pacchia e oltre ad arricchirsi non sempre hanno lasciato ai posteri buone impressioni.
Le generazioni successive di rivenditori come la mia, hanno dovuto lottare con mobilieri storici e ricchi e con i luoghi comuni serpeggianti tra la clientela tendenti a fare di tutta l’erba un fascio ed inserire nella cartella “cattivi” tutti i rivenditori vecchi nuovi, belli e brutti.
Non è un caso che in Italia termini come “commerciante” o “venditore” siano usati per indicare dispregiativamente persone da tenere a distanza(ovviamente non solo a causa del settore arredo).
Ma i tempi sono cambiati e migliaia di negozi di arredamento hanno chiuso i battenti per dare spazio ad ormai pochi selezionati operatori.
L’offerta quindi si è essenzialmente concentrata su due grandi categorie:
Negozi Tradizionali e Grande Distribuzione.
Non inserisco le vendite on line perché marginali né i falegnami che si occupano quasi esclusivamente del su misura ( almeno fino a quando i clienti non capiranno che tutti i negozi fanno il su misura anzi… fanno quasi solo il su misura!!!).
Non starò ad esaminare vantaggi e svantaggi delle due tipologie.
Voglio solo specificare che :
- Non è assolutamente vero che nella grande distribuzione i prodotti costano meno. Sono pronto a dimostrarlo in tutti i modi.
- I negozi tradizionali hanno costi di gestione molto più bassi. Dimensioni delle strutture inferiori. spese pubblicitarie vicine allo zero. Personale ridotto grazie alla conduzione familiare. Con costi ridotti all’osso aumenta di conseguenza la competitività.
- Non è nemmeno lontanamente paragonabile il servizio e l’assistenza dei mercatoni che vivono di pubblicità con quella che possono offrire i piccoli negozi che vivono di passaparola!
- La qualità. Punto. Devo aggiungere qualcosa? mi dici come si può mentire in modo così spudorato quando in pubblicità si comunica il prezzo di un divano a 250 euro spacciandolo per artigianale quando un tappezziere con quella cifra non ti fa nemmeno un cuscinetto per alleviare il dolore delle emorroidi?
- Il tempo.Non si può arredare una casa in quattro e quattr’otto perché serve tempo. E questo lo trovi nei piccoli negozi con gli specialisti che amano il proprio lavoro e che ti dedicano tanto tempo perché sanno che l’unico modo di continuare a fare questo mestiere è quello di lasciarti soddisfatto. E sanno che se qualcosa andrà storto tu gli farai il “culo a tarallo”(colorita espressione pugliese), cosa che ti riuscirebbe difficile fare in un anonimo “mercatone”.
- Il risparmio. Pensaci bene. Non è una bella forma di risparmio quella di spendere poco ma male. Anche 6000 euro per un arredamento completo sono tanti se pensi che dovrai rifare tutto a breve.
Non mi resta che ricordarti la massima di B. Franklin:
“Il piacere di un prezzo basso dura infinitamente meno dell’amarezza di un prodotto di scarsa qualità”
Michele De Biase
Negozio di arredamento di interni:
Lineatre Arredamenti
Alberobello Bari
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Prima di comprare conta fino a cento!
Salve Michele, ho letto con piacere il tuo articolo e mi piacerebbe conoscere la tua opinione su una questione. Negli ultimi anni ho sempre comprato mobili e sedie da negozi (online e non) che realizzano modelli ispirati ad altri più famosi., come per esempio lo spagnolo Superstudio. Io mi sono sempre trovato benissimo, come qualità (più elevata delle grandi catene come Mercatone o Ikea), sia come prezzi. Tu cosa ne pensi? Grazie, Alfio.
Ciao Alfio, la tua domanda è molto interessante e offre lo spunto per una discussione molto complessa.
In sintesi la domanda è : meglio l’originale o una buona copia?
E’ meglio Nutella o Nitella?
Armani o Arnani?
E potrei continuare all’infinito.
In tempi di crisi non c’è dubbio che, alla ricerca del risparmio, il consumatore opti per una “copia”.
Nel settore arredo addirittura molto spesso non si conosce nemmeno l’originale e molto aziende che fanno ricerca sono in difficoltà perché i loro prodotti, gravati da costi di progettazione e altro, risultano poco competitivi.
Il mercato in ogni caso in questo momento è così spietato che nessuna azienda può permettersi di ignorare il buon rapporto qualità prezzo, per cui la scelta va meditata di volta in volta.
Se un prodotto che si “ispira” ad altri più famosi è di buon livello e ha un costo interessante perché non acquistarlo?