LO STILE
Nelle classificazioni tecniche di settore “Lo Stile” dell’arredamento può essere:
- Design
- Moderno
- Classico
Ti sembrerà strano ma dopo 29 anni non riesco ancora a capire quale criterio viene usato per classificare un mobile in una di queste categorie o perlomeno sono pieno di dubbi!
Incominciamo con la prima: Design.
Design significa disegno o meglio ancora progetto.
Un mobile di design quindi per definirsi tale deve partire da un progetto.
Progetto in cui devono essere soddisfatte le seguenti esigenze:
- Funzionalità;
- Estetica;
- Industrialità;
- Ecosostenibilità.
Dimmi di grazia quale metodo bisogna utilizzare per includere o escludere un prodotto da questa categoria?
Potenzialmente tutti i mobili possono essere inclusi in questa cassificazione così come molti di quelli che vi sono inclusi andrebbero violentemente estromessi!
Erroneamente si definisce di design un prodotto bello o raffinato e dalle linee essenziali anche se magari è una copia spudorata ed usurpa il progetto di un vero designer che magari fa fatica ad arrivare a fine mese.
Quindi o infiliamo nel “Design”tutti i mobili che nascono da un’idea progettuale seria ” o escludiamo questa parola e riduciamo la classificazione stilistica in “classico” e “moderno“(stesso discorso vale per il concetto di “Interior Designer”, spesso usato a suon di tromba da decine di figure professionali (ehm…) che con l’interior design non hanno nulla a che vedere).
Ma torniamo al nostro argomento.
Ho già scritto un articolo su che cosa è classico e cosa è moderno e di fatto il seguito non è che la riproposizione dello stesso in chiave “zona giorno”.
Ti ricordo che questa distinzione vale per i singoli elementi e non per lo stile di insieme della casa perché in questo secondo caso dobbiamo parlare di “Categoria”, argomento che tratteremo in seguito.
CLASSICO O MODERNO?
Se entri in un negozio di mobili probabilmente ti verrà fatta a bruciapelo una domanda del genere:
desidera un arredamento classico o moderno?
E’ sicuramente la domanda più stupida che un venditore possa fare, soprattutto se la fa immediatamente.
Perché?
- Non tutti conoscono la differenza tra classico e moderno e non sempre quello che è classico per uno lo è per un altro;
- La classificazione è troppo generica. E’ come se il macellaio ti chiedesse”vuole carne di volatile o di animale terrestre?
- Un cliente potrebbe imbarazzarsi ed entrare nel pallone perché magari non ragiona per categorie ma per quello che lo emoziona e vuole ancora scoprirlo;
- Le domande più complesse si fanno in una seconda fase;
- Nella maggior parte dei casi si acquista in coppia o comunque in più persone che potrebbero avere gusti diversi e non è il caso di evidenziare un potenziale conflitto sin dall’inizio.
- Sono frequenti i casi di chi miscela i due stili.
Probabilmente c’è anche qualche altra ragione ma fermiamoci qui.
Visto che non ti sto vendendo niente, io invece posso permettermi di utilizzare questa domanda per farne addirittura il titolo di un post e visto che lo scopo di questo articolo è di fare chiarezza sui due stili ti invito a continuare la lettura anche per rispondere a tono a quel venditore impreparato che ti farà una domanda del genere.
Ti anticipo i capitoli di questo post:
- Cosa si definisce classico e cosa moderno?
- Vi sono differenze qualitative tra i due stili?
- Vi sono situazioni in cui è preferibile uno stile?
- Quale dura di più nel tempo?
COSA SI DEFINISCE CLASSICO E COSA SI DEFINISCE MODERNO
In genere un prodotto moderno ha linee semplici, è privo di orpelli, è in linea con le tendenze, può essere di design (ma non sempre).
Un prodotto classico è una riproduzione di uno stile del passato oppure è una elaborazione di uno stile del passato (ma non sempre). Presenta decorazioni o cornici e le linee sono spesso molto elaborate, curve o sinuose. Nel classico si fa largo uso del legno massello o di colorazioni antichizzate (ma non sempre).
Anche un prodotto classico può essere di design.
Fatta questa distinzione diciamo subito che vi sono anche forme ibride definite Classico-moderno o Classico contemporaneo che in qualche modo vengono incontro agli indecisi e che comunque, ammesso che qualcuno ci capisca qualcosa, sono da inserire nel classico (ma non sempre).
(Tra un po’ capirai perché ho concluso i periodi con la frase “ma non sempre”)
Quindi facciamo qualche esempio concreto.
Immagino che in questo caso siamo tutti d’accordo nel definire questa parete moderna…
Ancora Lago (che ha inventato questo supercopiatissimo genere )ci sorprende con…
Con l’inserimento del legno invecchiato, tipicamente classico, riesce a trasferirci un’idea molto moderna…
Ora a quale stile appartiene questa libreria?
Potremmo definirla moderna ma è prodotta da un’azienda di classico ed è molto materica.
Sempre di Marchetti Maison una splendida libreria, idem come sopra.
E questa?
la conosci già è Lema ed è moderna anche se è un “Classico”.
Piuttosto classica questa di Stilema…
Molto classico lo stile di l’Origine…
E sempre l’Origine…
che stile?
E questo?
o questo?
Le ultime due immagini sono Cassina ed ecco la presentazione presa dal sito:
“Presentato al Pavillon de l’Esprit Nouveau del 1925 da Le Corbusier e Pierre Jeanneret, questo progetto di contenitori deriva direttamente dal mondo delle attrezzature per ufficio. Oltre ad essere sovrapponibili e collegabili fra loro, i casiers permettono di organizzare liberamente lo spazio. Sostenuti da esili supporti, questi volumi sono concettualmente assimilabili a delle composizioni architettoniche. I casiers del 1925, sono stati adattati da Charlotte Perriand nel 1978 per Cassina, utilizzando il basamento a corolla del modello del 1934”.
Chiaro? 1925!!! Classico o Moderno?
Potrei continuare all’infinito con i prodotti dei grandi designers del 900 con mobili disegnati quasi un secolo fa e che sono … classici? o … moderni? o … calssico-modedrni?
Per quanto ti potrà sembrare strano, spesso i termini classico o moderno sono utilizzati in modo così trasversale da creare non poche difficoltà.
Non ne parliamo poi del “Classico-Moderno”!
Ma che significa?
“Com’è il tempo dalle tue parti?”“è Secco-Umido”.
“Di che sesso è? ” ” è maschio-femmina”
“sei vegano?” “no sono un vegetariano e mangio carne!”.
E non si tratta di ossimori ma solo di un pò di non-sense.
Quindi con grande difficoltà possiamo chiudere il capitolo e a parte le classificazioni tecniche che servono più agli amanti delle statistiche e agli organizzatori del “Salone del Mobile di Milano”, a noi interessa mettere le basi per parlare la stessa lingua e continuare la lettura di questo articolo sperando che oltre a fronteggiare il venditore impreparato questo articolo ti serva a qualcosa.
VI SONO DIFFERENZE QUALITATIVE TRA I DUE STILI?
Con questa risposta ti anticipo un pò qualcosa del capitolo “Categoria” che concluderà l’intero ebook.
Il concetto di qualità è soggettivo.
Non ci credi?
Se ami il prestigio, qualità significa Marchio, Firma, Brand ecc
Se ami la robustezza, qualità significa materiali
Se ami la durata nel tempo qualità significa materiali ma anche prodotti non alla moda
Se ami il prezzo basso qualità significa offerta
Se ami l’originalità qualità significa prodotto esclusivo e diverso
Se ami l’innovazione qualità è tecnologia
eccetera eccetera eccetera
Quindi se il concetto di qualità è soggettivo anche le risposte saranno varie e … soggettive.
Premesso questo mi dispiace deluderti ma non c’è differenza tra il classico e il moderno in termini di qualità assoluta perché puoi trovare il bello, il brutto e il cattivo in entrambi gli stili.
VI SONO SITUAZIONI IN CUI E’ PREFERIBILE UNO STILE?
Ad esempio un trullo si arreda con l’arte povera?
Una baita si arreda con mobili in pino o abete?
Un appartamento in un palazzo modernissimo si arreda in modo minimale?
Anche qui non posso aiutarti granché. Non ci sono regole precise.
Scusa la banalità ma … “Va dove ti porta il cuore”.
Di certo è importante che vi sia coerenza tra interno ed esterno così come tra interno ed interno ma la prima coerenza che devi rispettare è il tuo gusto personale.
Se ti senti attratto dalle forme classiche e devi arredare un appartamento moderno che fai? Se pure c’è una regolina che ti imporrebbe di muoverti su linee moderne forse con il tempo potresti pentirti e allora?
Scegli lo stile che ti emoziona e vai! Fregatene delle regole e di Michele De Biase e vivi in pace con te stesso.
La casa è il tuo porto sicuro e devi viverci bene e in pace per poterti ricaricare e farti passare il mal di testa senza aspirina.
QUALE DURA DI PIU’ NEL TEMPO?
Naturalmente non parliamo di durata fisica dell’arredo ma di durata estetica.
Quale sarà la combinazione vincente del superenalotto ?
C’è un luogo comune che dice che il classico non passa mai di moda.
Ma scusate di quale classico stiamo parlando?
Avete mai dato un’occhiata al classico che si vendeva negli anni sessanta e settanta e ottanta e novanta e duemila e duemiladieci?
Tutti passati di moda.
Mogano color melanzana, radiche di vari legni, ottone, ferro battuto, etnico e coloniale,piume e contropiume, cornici e cornicette e ancora swarovsky e strass eccetera.
Lo stesso nel moderno.
Ne ho viste passare di mode e non c’è niente da fare, prima o poi tutto passa o stanca (quasi).
E tanti nel rinnovare il loro arredamento sono passati dal classico al moderno e viceversa perché stanchi del precedente.
Ma poi perché l’arredamento deve durare tutta la vita?
E’ bene cambiare no? Altrimenti la crisi come si combatte senza consumi?
Scherzi a parte, vi è qualcosa che non stanca mai.
Ed io che amo la musica e sono stato un cantautore non posso che paragonare l’arredamento alla musica.
I miei figli ascoltano oggi la stessa musica che io ascoltavo da ragazzo 40 anni fa.
Pink Floyd, Nirvana, Led Zeppelin ma anche gli italiani De Andrè, P.F.M. e così via.
Così come tanti ragazzi ascoltano Battisti e stravedono per i Rolling Stones.
Chi ha avuto la capacità di distinguersi ed ha inventato un genere, uno stile, un modo di essere è entrato nella storia ed è sempre attuale.
La storia la fanno i sognatori e non i ragionieri e se non vuoi sbagliare, per casa tua non scegliere il tuo arredamento con la calcolatrice ma con un qualche strumento che ti faccia vibrare e sognare.
E questo strumento devi sceglierlo tu!
Michele De Biase