Coordinare significa collegare ed abbinare vari elementi finalizzando il tutto al raggiungimento di uno scopo, nel nostro caso di un “disegno” o meglio ancora di un “progetto”.
I pilastri della coordinazione, oltre alla corretta “disposizione” di cui abbiamo parlato nei capitoli precedenti, sono le “forme“ed i “colori“.
Nei capitoli precedenti infatti abbiamo parlato della gestione dello spazio nel quale inserire i vari componenti.
Abbiamo poi tracciato l’identikit degli attori primari allo scopo di conoscerne il profilo tecnico e lo stile.
Ora dobbiamo scoprire il mistero dell’amalgama tra tutti gli elementi della zona giorno ed evitare l’accozzaglia, il disordine cromatico e strutturale ma anche la monotonia e l’eccessiva distanza tra la nostra idea e la realizzazione finale.
LE FORME
Quale di questi gelati ordineresti?
Il primo pur avendo un cono e tre cerchi di gelato ha una forma umanoide, il secondo ha una forma insolita che ci ricorda una non gradevole bara ed il terzo finalmente ci fa pensare ad un gelato che molto probabilmente ordinerai perché è quello che ti rassicura.
Quindi per prima cosa la “forma” degli arredi deve essere comprensibile e leggibile, poi deve ricordarci qualcosa di bello e rassicurante.
Naturalmente il gradimento è soggettivo tant’è che ad alcuni piacciono le forme curve e sinuose ad altri le forme squadrate e rigorose e su questo tema sono state formulate svariate ed interessanti teorie di natura psicologica che assegnano ad un tipo di preferenza un particolare carattere della persona.
Ma a noi interessa capire qual è il risvolto pratico della conoscenza delle “forme” ed in questo capitolo ne scoprirai il grande vantaggio.
Innanzitutto in fase progettuale è opportuno ricondurre gli arredi alle forme primarie quindi collocarle seguendo le regole che ho descritto nei capitoli precedenti.
Un divano diventa un parallelepipedo, una poltrona un cubo eccetera e questo ci facilita la comprensione delle forme senza la distrazione da orpelli e colori.
Con questa tecnica potrai comprendere più facilmente le proporzioni degli elementi al fine di poterle coordinare con maggiore facilità.
Non ci credi?
Provaci e vedrai come diventa tutto più facile.
Ora tieni ben presente queste regole:
- Proporziona le forme all’ambiente. Quindi in ambienti piccoli cerca di inserire arredi non voluminosi e viceversa. Sembra ovvio ma non lo è affatto. Il più comune errore è ad esempio quello di riempire di molti arredi gli ambienti più grandi creando grosse difficoltà nella coordinazione quando è decisamente meglio optare per un proporzionamento ottimale. Se ad esempio hai un muro lungo oltre sei metri non interrotto da porte e finestre in un salone grande, è preferibile inserire una parete attrezzata da sei metri anziché disporre in linea una parete attrezzata da 3 metri ed un mobile basso da due metri.
- Proporziona le forme tra di loro. Come sta una sediolina vicino ad un divanone? E due divani uno rotondeggiante e l’altro squadrato? Un tavolo essenziale con delle sedie con vene varicose alle gambe? Il comò della nonna che sembra un armadio pieno di scheletri con a fianco un divanetto a pozzetto piccino picciò? Le stesse regole valgono per la disposizione dei quadri che puoi conoscere leggendo questo articolo.
- Assegna ad ogni forma uno spazio. Dopo aver inserito una forma crea una zona di sua pertinenza al fine di evitare sovrapposizioni tra forme simili. Questa regola è importantissima perché viene spesso ignorata. in questo disegno ho tracciato le linee tratteggiate che indicano una zona preferibilmente non arredabile con altri mobili per evitare una sovrapposizione visiva. Con piccoli accorgimenti possiamo rendere quelle pareti arredabili. ecco un esempio con disposizione corretta… ed una scorretta…
- Un ambiente arredato cambia la sua forma. Questo significa che dobbiamo fare attenzione a non modificare in negativo la forma esistente dell’ambiente ma addirittura migliorarla. In questo disegno è evidente che il disgraziato proprietario di questo soggiorno si ritrova un inospitale rettangolo con la porta pure posizionata sul lato corto ed arredando la stanza in questo modo ha completato l’opera di trasformazione da soggiorno a corridoio e penso che nessuno si sentirebbe a proprio agio nel vedere la tv in corridoio.ecco una possibile alternativa… meglio ancora sarebbe modificare qualcosa…se hai la possibilità di modificare l’entrata ricorda che in casi come questo è sempre meglio entrare dal lato più lungo.
- Simmetria si, asimmetria si, falsa simmetria no. Guarda questa immagine..ti crea disagio vero? E questa?
E’ possibile che tu sia infastidito da queste immagini perché sono difficilmente comprensibili.
Il nostro occhio è molto pigro e tende a scartare o classificare come negative tutte le forme che non comprende.
A volte le classifica in modo personale come in questo caso…
è molto probabile che nell’immagine sopra tu veda due triangoli e tre cerchi…
In realtà potrebbero semplicemente essere tre angoli e tre cerchi cui manca uno spicchio ma tu li hai classificati per comodità in altro modo.
Nell’arredamento disporre gli arredi in modo parzialmente simmetrico significa creare per l’occhio un disagio simile a quello che hai provato con le immagini che ti ho mostrato.
Ecco un esempio di un ambiente progettato per essere simmetrico…
Perdendo una parte della simmetria può risultare assai sgradevole…
E’ certamente meglio rompere la simmetria in tutto e per tutto…
Questa regola va applicata sia nella disposizione delle forme sia nella progettazione della parete attrezzata o dell’eventuale controsoffitto.
Se hai imparato a guardare tutti gli arredi con l’occhio di un pittore, cioè con la capacità di coglierne l’essenza estetica attraverso la loro forma e non per quello che rappresentano nella tua mente ora puoi associare alle forme e a tutti gli elementi che compongono il soggiorno il “Colore” ma questo è l’argomento del prossimo articolo.
Nel prossimo capitolo frantumeremo tutte le errate teorie che ruotano intorno all’uso del colore che nascondono semplicemente la paura di osare e che portano inevitabilmente alla monotonia cromatica del soggiorno, trasformandolo spesso in un luogo triste e privo di vita.
Michele De Biase
CAPITOLO 1 IL FULCRO
CAPITOLO2 IL MODULO
CAPITOLO3 I COMPONENTI
CAPITOLO4 COME SI PROGETTA UNA PARETE ATTREZZATA
CAPITOLO5 IL DIVANO
CAPITOLO6 LO STILE
“Dopo aver inserito una forma crea una zona di sua pertinenza al fine di evitare sovrapposizioni tra forme simili”
La 3 è la regola meno immediata – e la più interessante – delle altre almeno per me ma forse anche per molti altri perché come dici spesso viene ignorata.
Consideriamo l esempio dei divani messi uno a fianco all altro, chiamiamo quello messo in orizzontale A e l altro B.
A ciascuno va dedicata un area di pertinenza longitudinale larga quanto il divano stesso.
Così se mettiamo B davanti ad A (come nella seconda figura) la zona di pertinenza di A non viene rispettata, allo stesso modo se mettiamo A davanti a B la disposizione è scorretta perché non viene rispettata la zona di pertinenza di b
Corretto fin qua?
A e B potrebbero essere anche poltrone o sedie.
Ora se ho spazio posso anche disporre le sedute nello stesso senso una a fianco all altra di modo che gli schienali stiano sulla stessa linea:
in questo caso le zone di pertinenza coincidono
E un bel pouf usato come seduta supplementare, singola o multipla, ha una sua zona di pertinenza o posso metterlo più o meno dove mi pare ( ad esempio per metà davanti a un divano)??